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Cristo il continuo futuro

Leggo nei giornali la richiesta alla Chiesa di aggiornarsi, di camminare con il mondo, in questo mondo. Però quale è “questo mondo”? il russo, il cinese, l’africano, l’americano? E poi, “questo mondo” è quello che davvero è, o quello che la pubblicità pretende che sia? E poi: è un aggiornamento tecnologico, o morale, o intellettivo? E poi: quello che io credo sia “questo mondo”, lo è davvero?

Perché la Chiesa si aggiorni (usato bene, questo verbo, da Giovanni XXIII) a quale modello deve corrispondere? al modello di destra o di sinistra, degli eterosessuali o degli omosessuali, dei filosofi (se ancora la razza autentica non è estinta) o dei romanzieri, dei ricchi o della povera gente?

Il modello della Chiesa non può essere altro che Gesù. Un Gesù sempre nuovo, perché risorto.

Molti credono Gesù relegato ormai nel passato. Un Gesù, buon uomo del resto, ma rarità da museo. Perciò credono che modellarsi su Gesù, anche per la Chiesa, sia un pericoloso salto nel passato.

Gesù è il futuro, sempre, perché non è stato ancora del tutto scoperto nel suo valore e nelle sue infinite potenzialità. Se poi Gesù lo vediamo solo confinato nel passato, io preferisco aggiornarmi con questo passato, che non con un futuro più o meno anti-Gesù.

Del resto l’anticristo non è nuovo nella storia dei cristiani. Già a ridosso dell’esperienza gesuana, Giovanni nella prima lettera lamentava e condannava la presenza degli anticristi. L’aggiornarsi con l’”anticristo” (ossia con chi volutamente o ignorantemente nega Gesù) non è poi una scoperta recente. Anche questo è un aggiornarsi... con il passato.

GCM 13.01.13