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Una terribile minoranza

Nelle moderne democrazie occidentali, si notano le differenze (e talvolta i veri compiti “sociali” e non principalmente  di parte) tra maggioranza e minoranza.

Gesù era una ridotta minoranza. Anzi quasi emarginazione. Infatti nel suo ambiente si fronteggiavano due gruppi: i sadducei, avevano in mano il potere finanziario e anche religioso; i farisei formavano un movimento popolare, affiancato anche dall'intellighenzia degli scribi, movimento che sottolineava spiccatamente la dimensione della religiosità.

Accanto a questi due forti movimenti, un oscuro montanaro di Galilea, la regione periferica, che aveva raccolto attorno a sé una dozzina di operai e alcune donne. Minoranza, che minoranza di più non si può. Questo montanaro di Nazareth (che cosa può venire di buono da Nazareth?: dicevano) pretendeva perfino talvolta di fare opposizione. Ai ricchi del potere: Beati i poveri, e disgraziati voi ricchi! Ai populisti: insegnate bene e razzolate male! All'intellighenzia scriba: Vi fu detto, ma io vi dico! Chi era quell'”io”?

Eppure quel montanaro incuteva paura ai grossi gruppi, che decisero di schiacciare quel popolano pretensioso, che si spacciava per “rabbi”, per professore.

Quel professore però aveva risorse che gli altri gruppi non potevano usare. La principale risorsa era lo spirito di verità e di carità, che aveva colpito e trascinato molta gente del popolo, alcuni farisei e perfino alcuni sadducei. Le sue parola e le sue “promesse” avevano attirato molta gente. Erano promesse di vita eterna. E il suo risorgere confermò le sue promesse.

03.07.18