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Amare i nemici

Amate i nemici: dice Gesù.

Ho udito obiettare: fa presto lui a parlare, ma io qui mi trovo in difficoltà.

“Fa presto a parlare”. Ci si scorda, che proprio il forte di Gesù è il parlare.

Egli è Trinità nel Dio che “disse e tutto fu fatto”. Egli è il Verbo presso Dio, l'eterna parola, attraverso cui ogni realtà fu creata. Fa presto a parlare, perché il suo parlare è creativo, mentre quasi sempre le parole nostre sono chiacchiere.

Amate i vostri nemici. Evidentemente  ciò è difficile, impossibile per i nostri cuori appesantiti. Sappiamo che “per Dio nulla è impossibile”. Non è impossibile a Dio, neppure guarire i nostri cuori.

Quando siamo convinti che la parola di Gesù è creativa, se la accettiamo con cuore libero e confidente, essa genera in noi anche la capacità “impossibile” di amare i nemici. Difatti la nostra capacità davanti al nemico, arriva alla vendetta o al dimenticare e non vendicarci, ma il passo “oltre” che è quello di amare il nemico ci è istillato soltanto dal dono di Dio, che è la Parola di Gesù.

Per cogliere in noi la capacità di amare i nemici, e non solo di perdonarli, è necessario entrare nel dominio della fede. Come, del resto, per adeguarci a ciò che Gesù ci indica per il nostro benessere, è sempre necessario trasferire la nostra intelligenza, la nostra sensibilità, la nostra vita nell'aiuola della fede, dove fioriscono comportamenti umani autentici. Nella fede ci incontriamo sempre nell'uomo Gesù, impregnato di divino.

Certo il primo passo per riuscire ad amare i nemici, è quello di ritornare a non confinare quella persona nel rango di nemico, ma ricondurlo alla sua qualità basilare di uomo e di figlio di Dio.

08.06.15