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Vangelo vivo

Quando ci poniamo in ascolto del Vangelo, siamo come il medico, che con il fonendoscopio scruta i battiti del cuore. È necessario continuare la nostra silenziosa opera di semplice penetrazione, fino a che non percepiamo i palpiti del Vangelo. I palpiti intimi del Vangelo sono la presenza di Gesù.

Il Vangelo di Gesù è Gesù Vangelo, Gesù presente nella specifica forma del Vangelo. Se leggessimo il Vangelo, senza incontrarci con Gesù, la lettura può essere sempre utile, ma non raggiunge la propria qualità di sacramentalità, ossia di efficacia spirituale, nello Spirito.

Leggendo il Vangelo, in realtà non leggiamo soltanto. Possiamo anche fare a meno di leggere: infatti, prima dell’invenzione della stampa, la maggior parte dei cristiani ascoltavano il Vangelo letto da un sacerdote o da un diacono. Comunque penetri in noi il Vangelo, o attraverso gli occhi oppure attraverso le orecchie, è sempre Gesù che si inocula in noi grazie al suo Spirito.

Quando poi siamo giunti alla convinzione di fede che la Chiesa è la Parola di Dio vivente, Parola che si esprime particolarmente nell’Eucarestia e nella Sacra Scrittura, allora il Vangelo siamo noi. E il confrontarci con il Vangelo scritto o detto, si riduce a uno scoprire noi stessi, permeati di Spirito Santo.

Gesù ci “investe” con il Vangelo sia per trasformarci sia per scoprirci nella nostra radicale essenza di figli di Dio.

Il Vangelo di Gesù spesso si traduce nel mio ritrovarmi nel Vangelo di Gesù affettuosamente assimilato, grazie allo Spirito che è insito e trasmesso dalla stessa Parola di Dio.

02.11.14