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Si arriva a Gesù

Chi ama, disinteressatamente e con animo terso, il vero e il bello, non può non approdare a Gesù Cristo. Gesù è il “verissimo” (oggi dicono: estremamente vero) e “bellissimo” (oggi dicono: è uno schianto). Diciamo quello che vogliamo, lui a sua volta ha affermato di sé: “Io sono la verità” e “Chi vede me vede il Padre!”, più di così è impossibile.

Innamorarsi della verità, cercarla con tutto il cuore (conoscenza più preghiera) deve sfociare in Gesù. Innamorarsi della verità, è molto più che tentarla.
Essa non si mostra ai violenti: anche la ricerca troppo critica, può risultare una violenza. Infatti il riferimento sul quale basare una critica è sempre soggettivo, quindi fallibile, anche quando il criterio lo prendiamo da qualunque maître à penser, un maestro, un maestro umano di pensiero. Il quale maestro ha imparato da un altro maestro umano, che a sua volta dipende da un altro maestro, e così via all’infinito, o meglio ad Adamo, dal quale sarebbe salutare non imparare a disubbidire.

Noi cristiani abbiamo il privilegio di non passare sempre per la trafila, e approdare direttamente a colui che si dice, vedi caso!, l’unico maestro, perché noi siamo tutti fratelli… anche nello splendido dono dell’ignoranza.

Il bello è che noi non giuriamo a occhi chiusi sul Maestro, perché lui provvede a farci aprire gli occhi, grazie al suo consocio nella Trinità, che va sotto il nome di Spirito Santo. Così possiamo sempre temere e costatare la nostra ignoranza e contemporaneamente esser felici perché la verità (quella esistenziale) non ci è nascosta… purché non siamo sapienti, ma piccoli, per dirla con il Vangelo.

16.10.14