Come amareAnche l’amore verso il “prossimo” può assumere diverse inflessioni. E le troviamo tutte nella Bibbia. Fa’ agli altri ciò che desideri sia fatto a te stesso. Si percepisce l’ambiguità che può infiltrarsi dentro questa frase. Essa serve alla carità. Però tenere noi stessi come movente, è molto problematico. E’ vero che se io amo me stesso in maniera corretta, allora l’esportare tale amore è costruttivo. Ma se io mi amo egoisticamente, devo esportare il mio egoismo? Che cosa dire, al limite, dei rapporti sado-masochistici? Su questa linea si pone tutta la letteratura, entrata anche nelle citazioni evangeliche, dell’”amare il prossimo come te stesso”. Può essere lievemente modificata in un senso di appartenenza di gruppo: amare il prossimo, poiché è te stesso. Un motivo più bello di amore è insito in quel “perdonate, come il Padre ha perdonato a voi”. Qui l’avvio non procede da noi, ma dal Padre, e prende altro significato e altra strada. Il mio amore deve essere commisurato con l’amore del Padre. E ciò già da quell’inizio di amore che è il perdono. E’ possibile che noi amiamo “come Dio Padre” Il modello è bellissimo, ma è anche raggiungibile? Interviene Gesù, verso la fine della vita, e ci mostra un amore “umanamente” realizzato e realizzabile. “Amatevi come io ho amato voi”. In Gesù Dio si chiarisce e i suoi precetti si umanizzano. Allora la nostra ricerca sul nostro amare e sulla conseguente sua necessità, si semplifica. Si parte dalla simpatia per Gesù e si penetra nella sua storia e nel suo vissuto. E poi accarezzare i bambini, difendere una peccatrice, curare un malato, sopportare gli ignoranti, redarguire i nemici senza vendicarsi su di loro, perdonare chi ci uccide… è semplicemente amore. GCM 30.07.14
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