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Iniquità

Preghiere, profezie, miracoli, esorcismi sono tutte iniquità  così afferma Gesù: se tutte queste “buone azioni” sfuggono al compiere la volontà del “Padre vostro dei cieli”.

La preghiera è iniquità se è diretta a compiere non la volontà del Padre, ma la nostra. Anzi: se ha la pretesa malvagia di piegare Dio alla nostra volontà. Ciò avviene perversamente nella maggior parte delle preghiere, quando non si conformano al pregare di Gesù: “Passi questo calice; però sia sempre fatta la tua volontà”.

Altra iniquità è esercitare la profezia, contro o fuori la volontà di Dio. Già i profeti autentici, incaricati da Dio, rimproveravano i “falsi profeti” non incaricati da Dio che esprimevano le proprie idee, seppure brillanti. L’avvertimento è chiaro e si rivolge ai predicatori e ai politici e professori, e ... comari..

Chi predica compie un mestiere pericoloso. Egli è sempre tentato di esprimere le proprie idee, o di piacere più all’uditorio che piacere a Dio compiendo la sua volontà. Per sottrarci all’iniquità, bisogna che la nostra parola sia consona al Vangelo, e non all’ultima moda delle opinioni.

C’è una forma di esorcismo, molto valida, sebbene esercitata in tono modesto. L’esorcismo è allontanare il satana. E che cos’è la confessione sacramentale, se non togliere il dominio del male? Tale azione si fa iniquità, se il confessore si regola non sul Vangelo, ma sulle mode etiche in campo morale.

C’è l’iniquità del miracolo, che in sé è un aiuto alle corrette restituzioni naturali del vedere, dell’udire ecc. Il miracolo è iniquità, se restituisce una persona ai suoi vizi e non al suo vivere. Medicina come iniquità!

GCM 27.06.13