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Gesù guru?

Seguo con interesse, pur non partecipandovi, un gruppo che impara tecniche di meditazione. Il maestro, come ogni maestro di performances orientali, ritorna spesso dal proprio maestro per essere nuovamente attivato e vivificato.

L’importanza del maestro pratico o del guru, scorre lungo tutto l’Oriente, pur dentro le molteplici tradizioni. L’Occidente è più propenso a ricorrere al maestro teorico, al filosofo, o a quel qualcosa tra teoria e prassi, corredato da fantasia, che è il romanzo.

Gesù è anche lui sulla linea del Maestro pratico, ma completato dalla capacità di teorizzare. Gesù è un guru? C’è differenza tra i diversi, innumerevoli guru e Gesù? O anche, c’è differenza tra i molti filosofi e sapienti, e Gesù?

Perché ho optato per Gesù, anche dopo aver conosciuto guru e filosofi?

I guru si affidano alla propria sensibilità e alla tradizionale cultura, dentro la quale vivono e operano. Ogni guru è riferimento per i discepoli, e, a sua volta, fa riferimento a valori in cui crede.

Gesù, invece, si fida di sé, in proprorzione di come e di quanto si fida di “colui che l’ha mandato”. Il guru Gesù si caratterizza per il suo riferimento al Padre-Dio, che è Amore. Se le azioni di Gesù possono in qualche modo essere comparate alle azioni dei guru, osservati fenomenologicamente, il riferimento è diverso, è quello dei profeti: Dio vivo e vero, ispirante e guidante.

L’altra differenza, non meno importante, sta nel rapporto di Gesù con la verità. Dio è la sua verità, appunto il Dio vivo e vero, quel Dio che trasmette il suo essere vero a Gesù, tanto da investirlo di verità, e, anzi, da trasformarlo in verità. “Io sono la verità”. Comunque si possa interpretare questa asserzione di Gesù, da essa non si può deflettere.

GCM 22.02.12