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Differenza e unificazione

Certo si può notare una profonda differenza: il profeta Baruc dice che la gloria è di Dio, e la vergogna per gli uomini; Luca fa addirittura cantare gli angeli, che proclamano sì la gloria di Dio, ma per gli uomini la pace, ossia la felicità del benessere.

La differenza? Si è frapposto Gesù!

Gesù ci trasporta dall’umiliazione alla gioia, dal peccato alla vita eterna. Lo Spirito di Gesù produce salvezza e gioia. Lo Spirito al quale ci lega l’affetto, la preghiera, il dialogo.

Gesù separa e Gesù rilancia. Il peccato è un indietreggiare a prima di Gesù, un rinculo nel passato, quando dominava la legge, che, come dice Paolo, rivela il peccato. Gesù è il crinale della storia umana: di qua, dopo di lui, vige la grazia; di là la legge di Mosè, con i suoi dettati e i suoi castighi. La fede viva, che ci unisce a Gesù, è la fede che ci libera.

La differenza tra quelli, che dicono essere i due testamenti, non sta tanto nel modo di comportarsi o nel descrivere Dio sotto due aspetti (punitore prima, misericordioso dopo!), ma nello scoprire finalmente che Gesù è l’unico salvatore dei vivi e dei morti. La differenza è Gesù, ossia il nuovo modo di presentarsi di Dio tra di noi.

Allora lo stesso Gesù ci aiuta a ridimensionare le contraddizioni tra Baruc e il Vangelo di Luca. Sottomettere la severità alla misericordia, per inserire anche la severità come variabile dipendente dalla misericordia. L’antico è assunto dal nuovo, che riesce a far leggere l’antico con uno sguardo nuovo, perché solo così l’antico svela tutte le sue possibilità.

GCM 21.10.11