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Padre! Rivoluzione

Certamente il Vangelo ci indica la grande “rivoluzione” di Gesù nella semplice e sola parola “Padre”.

Il Padre Nostro manifestamente specifica la funzione, e in essa l'essenza, del Padre. Il “nome” ossia “Dio”, in Gesù non viene cancellato, ma specificato nel suo aspetto. Quel “nome” interpretato in modo da regime assoluto nelle religioni antiche, ora viene specificato non al modo politichese di regime, ma alla bellezza di un incontro familiare. Le preghiere al Dio terribile, distruttore, al quale ci si rivolgeva “urlando” per farsi ascoltare, lo troviamo in casa nostra, perché siamo figli, ossia familiari. Perciò accettiamo gioiosamente che il suo “regno” (la sua presenza) sia tra di noi (non lontano), perché il suo stesso volere avviene qui da noi in terra, come sta avvenendo in Lui, cielo.

Cambia il mondo, e cambia la storia. La nostra democrazia, che evita gli assolutismi, si riallaccia all'Illuminismo, quello che ha creato la “fraternité” della Rivoluzione francese. Una fraternità un po' manchevole, perché nasce orfana (non riconosce Dio Padre) e monca (i re, i nobili, i preti e i frati non erano fratelli e perciò votati alla ghigliottina). Tuttavia il senso dell'eguaglianza non esisteva nel satrapismo antico, e nemmeno nel “popolo eletto”.

Quando mi impongono di recitare certi salmi, mi viene da sorridere e da far un occhiolino di intesa con il Padre sapendo che “non è così”, nel reclamare vendetta, soppressione, annientamento dei nemici.

Padre: serenità, dolcezza, abbandono, sicurezza: proprio come in cielo così in terra.

04.07.18