Il Padre misericordioso
Oltre l’anno della misericordia, nel quale ci ha voluto tuffati papa Francesco, la SPERI desidera, modestamente, donare il suo contributo sia nella lectio divina, sia nella sacra rappresentazione.
Spontaneamente ci è venuto in mente, per la sacra rappresentazione, la parabola del “Figliol prodigo”. Quest’anno è la terza volta che la SPERI presenta tale parabola. Ogni volta che l’ha presentata, ne ha variato il titolo. Per considerare meglio una delle molte facce del racconto evangelico di Luca.
La prima volta lo indicammo, appunto, come il consueto “Figliol prodigo”, guardando un figlio che sperpera, ossia, mostrando, noi avari, la faccia meno nobile della parabola: il denaro.
Poi lo titolammo “La festa del Padre”, soffermandoci sul momento più nobile del racconto.
Quest’anno vediamo il “Padre misericordioso”; la misericordia che lega davvero e costantemente il figlio al padre, anche quando il figlio non se ne accorge.
Della misericordia del Padre emergono molti aspetti. All’inizio il figlio che parte, richiedendo la sua parte di eredità, quasi che sia sua e non regalata, e si inoltra in un’esperienza pericolosa. Il padre ne soffre e (misericordia sublime) rispetta la libertà del figlio. La misericordia dell’attesa: il padre vorrebbe richiamare in casa il figlio, eppure rispetta i tempi della maturazione dell’agire del figlio (quadro IV). Il padre che accoglie con festa: si tratta di molto più che una riprensione e perfino un perdono, atteggiamenti giusti, ma superati, perché la misericordia esprime una giustizia squisita, che non è un semplice contro bilanciamento (delitto e castigo, peccato e grazia).
Alla fine il padre cerca di inoculare la sua carica di misericordia anche nel figlio maggiore, quello che si riteneva giusto, eppure per la propria giustizia esigeva un riconoscimento (almeno un capretto per le feste!). il padre gli offre molto di più: una festa partecipata.
Una parabola attraversata dalla misericordia durante tutto il suo svolgersi. Misericordia alla siamo invitati a partecipare, almeno cantando al Dio misericordioso.
31.12.15
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