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Il Padre commuove

Il Padre ci commuove, quando davvero ci incontriamo con noi stessi. Incontrarci con noi stessi, non con l’immagine di noi che le circostanze, la nostra pretensione, l’educazione hanno buttato su di noi. Incontrarci con noi stessi è imbatterci con i nostri limiti, con la nostra piccolezza. E, quasi sempre con il nostro peccato, con la schifezza dei nostri errori. Incontrarci con noi stessi è aprire gli occhi sugli effetti della nostra provvisorietà, della nostra precarietà.

Coscienti della nostra piccolezza, ci rivolgiamo alla fede. E questa, che è dono continuamente attivo dello Spirito Santo, ci assicura: il Padre ti ama. Il Padre ama questa nostra inconsistenza, troppo spesso peggiorata dal peccato. Il Padre ama davvero, non può esimersi dall’amarci: altrimenti si rinnegherebbe. Il padre ama me piccolo e insignificante!

Allora sgorga la commozione. La bontà e la misericordia di Dio sono commoventi. Il Padre è una grande e commovente persona. Se Gesù mi introduce all’umiltà, mi prepara e mi introduce alla commozione. Non ho ancora scoperto tutta la dolcezza dell’umiltà, e quindi non sono pronto alla commozione per quel Dio immenso che mi ama e si piega su di me, e, nell’Eucarestia, mi penetra di sé, del suo Spirito.

Sto leggendo un libro, che spinge ad accettare e vivere e sfruttare le emozioni! Esso ricorda, ovviamente, le commozioni dopo una parola dolce che ci viene detta, durante un concerto, in uno spettacolo particolarmente trasportante, e secondo molte circostanze, ma non richiama la più grande delle commozioni, quella che ci viene nel sentirci continuamente amati dal Padre.

        14.02.16