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La gentilezza di Dio

Il Padre, che ci ama da Dio! e che noi amiamo, è così gentile verso i suoi figli, che, quando desidera comunicare con loro, si adegua al loro linguaggio.

Pensare alla gentilezza di Dio ci esalta.

Quando l’uomo poneva il valore nell’essere forti (eroi!), il Padre si adeguava al suo linguaggio. Ecco nella Scrittura la presenza del Dio potente, punitore, vendicativo, vincitore. Non era Lui così, e, dopo il Vangelo, possiamo intuire la vera faccia di Dio. Però per entrare nell’alfabeto dell’uomo antico, la gentilezza del Padre, si adattava al linguaggio umano, pur di essere ricordato, e di indicare la sua vicinanza all’uomo.

Il più grande atto manifesto della gentilezza di Dio verso l’uomo, avvenne quando Dio si fece uomo come tutti noi, per operare, parlare, gioire e soffrire come tutti noi.

Il linguaggio di Gesù è il nostro linguaggio. In Gesù la gentilezza di Dio si esprime così totalmente che oltre, nemmeno lui va. Infatti il linguaggio degli angeli, ci è estraneo. Ma sapere che cos’è l’amore del Padre, ci riesce bene (per la nostra capacità limitata e mortale) attraverso l’amore “umano” di Gesù.

Credo che sulla stessa linea di gentilezza siano anche le “apparizioni” della Madonna. Atteggiamento, vesti, lingua delle apparizioni mariane, si adeguano alla cultura, alla mentalità, alla sensibilità della persona cui appare.

09.08.18