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In Gesù, l’amore che libera

Nostro Padre può essere visto sotto l’aspetto del Legislatore severo, oppure sotto l’aspetto di Padre liberatore. Gesù, che pure conosceva Dio Legislatore, ha optato decisamente sul Padre che libera; addirittura l’onnipotenza di Dio, Gesù l’ha sottomessa all’amore. Siccome Dio è Amore, all’Amore serve l’onnipotenza.

Ci viene detto, giustamente, che alla fine saremo giudicati sull’amore. Da qui nasce la domanda, talvolta angosciosa: “Io so ancora amare? Come e quanto amo?”. In realtà è più facile chiederci: “Lui che ci giudica, con quanto amore ci giudica?”. Io credo che in realtà non saremo giudicati sulla quantità di quando noi avremo amato, da come noi ci siamo liberamente “esposti” al Suo Amore. Esposti al Padre, che ci ama, Egli in noi inietta il suo Spirito, che è Spirito d’Amore.

La ricerca si capovolge da “io devo amare”, a “come ho accettato l’amore di Dio, che in maniera sublime si è manifestato in Gesù. Come ho accolto Gesù, la sua Parola, la sua presenza nei fratelli e nell’Eucarestia?”. Noi non sappiamo amare correttamente: basta ricordare che il rapporto prezzolato con una prostituta o con un prostituto lo mascheriamo in un scombinato “fare l’amore”.

Dio ci obbliga, come ripetuto ritroviamo nell’Antico Testamento? Oppure il Padre ci libera, come leggiamo nel Nuovo Testamento, nel quale anche gli obblighi sono riassunti nell’amore, e questo procrea la vera libertà?

Cristo ci ha liberati per la libertà, come avverte Paolo scrivendo ai Galati.

22.01.18