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Trinità 2


     Uno dei sigilli, che confermano la solidità di un'amicizia, è il confidare all'amico, tutto di se stessi. Meriti e peccati, virtù e vizi, passato e presente. Un'amicizia senza una scorrevole confidenza, rimane nel rango della semplice conoscenza. Peggio avviene, se due persone che vorrebbero o devono vivere assieme, e non si confidano, nascondendo – spesso volutamente – qualche vizio o mancanza.

Matrimoni non riusciti, sono quelli che non sono passati per la trafila di una precedente amicizia.

Se si inizia con la vera amicizia, si è disponibili a dire tutto di sé, anche le cose che non credevo di avere o di essere e che con il tempo le scopriamo perfino in noi stessi e a noi stessi.

L'Amicizia che Dio ci offre, si inizia proprio, perché Dio non cela nulla di sé. Confida tutto di sé, perfino le intimità che l'uomo non riuscirà mai a capire.

Anche sotto questo aspetto è da comprendere la frase di Gesù: “Sarò sempre con voi, fino allo scadere del tempo”. Una presenza non solo per assistere la Chiesa, perché – come disse a Pietro Gesù prima della crocifissione – non venga mai meno. Presenza di Dio nello Spirito, che illumina progressivamente nella fede, man mano che la creatura abbandona la pretesa di “capire le cose di Dio”, che sono chiare solo alla fede. Lo Spirito, intimo a Dio, sa le cose di Dio, e continua a riversarle nel mondo.
L'intimità del Dio amico, ci raggiunge, se siamo disponibili a non fidarci solamente di noi stesi, ma di abbandonarci al Dio amico dell'uomo.

Nell' A.T. Si lodano le persone che sono state amiche di Dio. Nel N.T. scopriamo l'assoluta bellezza di Dio amico dell'uomo.

02.06.15