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Monoteismo dinamico  


    Oggi leggo una e-mail, comunicatami dal COREIS. Vedo, con piacere, confermata una mia opinione: quella di contestualizzare le guerre islamiche nel periodo storico, quando ebbe inizio l’Islam.

La grande riforma dell’Islam in territorio arabo, si prefisse di far passare il popolo dal politeismo al monoteismo. Con le belle e con le brutte il monoteismo doveva dominare.

Secoli prima del Cristianesimo, in Israele, che seguiva le indicazioni di Abramo e di Mosè, il monoteismo doveva dominare, sia perché Abramo l’aveva praticato, sia perché Mosè fu accompagnato e sorretto dall’unico Dio dei padri. Nel popolo doveva essere imposto e conservato e allargato con la forza più che con la persuasione.

Doveva, il monoteismo, radicarsi per secoli, nonostante le grandi o piccole deviazioni o sbavature, combattute prevalentemente più che da armi, dalla parola dei profeti.

Radicato il monoteismo, questo fu specificato nella sua interiorità da Gesù, con la conferma della sua risurrezione.

Questa riduzione dal politeismo al monoteismo, fu mantenuta ed è mantenuta dagli Ebrei, dagli Islamici e dai Cristiani. Questi devono restare uniti nel comune monoteismo 

Il cristiano lo vive, non solo nella sua struttura esterna (Dio uno), ma anche nella sua struttura interna (Dio attivo in sé, oltre che fuori di sé). Questo non contraddice il monoteismo, ma l’arricchisce con quell’occhio penetrante che è la Rivelazione.

05.09.16