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Dio infinito nel suo amore


      Dio, il nostro caro Padre, può limitarsi? Siamo soliti dire che Dio ha pazienza fino a un certo punto. Ossia, secondo noi, in Dio ci sono limiti.

L’Infinito può essere limitato, senza perdere la sua essenza di Infinito (senza “fines” = limiti)?

Altro limite che noi, esseri finitissimi, attribuiamo a Dio: “Se non ti penti, Dio non ti perdona”. Ossia il nostro peccato sembra che trattenga, per un certo tempo, Dio dal perdonarci. In altre parole, noi, peccatori, condizioniamo il perdono di Dio, come se in Dio esistessero un prima e un poi, limiti nel tempo. In Dio non ci sono né limiti di spazio, né limiti di tempo, semplicemente perché Dio non è misurato dal tempo e dallo spazio. Dio è sempre infinitamente ed eternamente se stesso.

Possiamo forse immaginare Dio limitato nel suoi amare, nel suo Amore? Il Dio crudele e vendicativo, che si è inserito nel concetto cristiano di Dio, è una corruzione del Dio di Gesù, quel Dio che ha fatto uomo suo Figlio, Figlio che dice di sé: “Non ho l’incarico di condannare, ma quello di salvare”.

Quando pecchiamo rendiamo Dio irritato, che mantiene la sua ira fino a che non gli chiediamo perdono? Ossia ancora un prima e un poi in Dio. Quando noi si ha peccato, non irritiamo Dio: quale infinito potere avremmo, nell’interferire sulla “tranquillità” di Dio!

Il peccato, prima ancora di essere una disobbedienza, è un rifiuto, un tentativo di sottrarci alla bontà di Dio, che resta eternamente inalterata e viva. È un abbracciare la menzogna che ci fa credere di essere padroni di noi stessi, e non creature che vivono di Dio, perché lui ci fa vivere.

        25.02.16