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Dio ama il peccatore


        Dio ci ama nonostante noi si è peccatori, oppure proprio perché si è peccatori. Lui non approva il peccato: “Non peccare più!” dice dopo il perdono all'adultera. Eppure l'ama, perché, anche da peccatrice, ha amato “molto”.

Con chiare parole il Vangelo ci dice che Gesù è “venuto per i peccatori”. Paolo fa notare che Dio ci ha voluto bene quando eravamo nel peccato, e ci vuol più bene, quando ci ha liberati, in Cristo, dal peccato.

Se fossimo stati giusti, non sarebbe venuto per noi, Gesù. È venuto per rendere giusti i peccatori. Quindi noi ci consideriamo non giusti, ma giustificati. Peccatori perdonati. Caduti e rialzati.
Quando un bimbo cade per terra, il padre lo soccorre con amore, proprio quel bimbo che è caduto. Si commuove proprio a causa della caduta, non nonostante la caduta. Iddio manda Gesù a salvarci non nonostante la caduta, ma proprio per la caduta. E ci aiuta, amandoci da Dio, ossia proprio come Dio che è Amore.

Questo ci riempie di ammirazione, quasi di frastuono. Perché sono misero Gesù è con me. Sembra quasi che Gesù non guardi alla mia bontà (giustizia), ma alla mia miseria. Questo mi rende più sereno nelle mie responsabilità e... davanti al “giudizio di Dio”!

L'accettazione della mia miseria è più fruttuosa che non la “ricerca dei miei meriti e delle mie virtù. La mia scienza è elevata nel piano di Dio, se si sposa con la coscienza e con l'accettazione della mia povertà.

28.06.16