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Dio, la fonte  

E Dio, un Padre caro con i suoi figli, davvero ci parla. I pagani desideravano sapere gli arcani. Tutto era scrutato per scoprire la “volontà del fato”: viscere, nubi, oracoli delfici, variare dei tempi, e chi più ne ha più ne metta. Dio ama l’uomo immensamente. Si mostra a lui tramite il velo della creazione, e poi, negando visioni (vedi il caso di Saul), inventa la profezia. Non segni o animali o cose da interpretare; ma parole, ossia comunicazione diretta da bocca a cuore.

Alla fine Dio ci parla attraverso Gesù. Gli Ebrei chiedevano a Mosè che evitasse l’incontro diretto con Dio. Dio decide l’opposto: lui instaura l’incontro diretto in Gesù. Ci parli Dio! Tu hai parole di vita eterna. Gesù parla “da Dio”. Solo Dio può parlare di Dio con competenza.

Fino a quando vivrò su questa terra il mio cibo è la parola di Gesù. Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola (creatrice) che esce dalla bocca di Dio. Il cibo di Gesù è fare la volontà del Padre, e, per noi, Gesù è la volontà del Padre, esplicitata, incarnata.

La sapienza umana è un semplice derivato e non sempre sicuro, perché per via spesso si è inquinato. Per costatare la genuinità del derivato è opportuno confrontarlo spesso con l’originale. Infatti la “sapienza” umana viene dal cuore dell’uomo, ossia dal cuore creato da Dio, e che, nei bambini rimane ancora limpido (gli angeli loro vedono il Padre!). Quando la sapienza umana è un riflesso di Dio, allora essa regge. Altrimenti l’Onnipotente li disperde nella sapienza del loro cuore: Magnificat.

06.09.16