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Pregare nello spirito  2

Se io prego, sono strumento dello Spirito, che prega in me. Perciò Gesù ci assicura: “Chiedete e otterrete”.

Il Vangelo indica che cosa chiedere, proprio guardando Gesù, e ricordando il “potere” che comunicava ai suoi collaboratori: guarire, cacciare i demoni, annunciare il Vangelo. Ossia: integrità fisica, salute psichica (senza “demoni”), acquisizione della verità (lo Spirito che prega in noi è lo Spirito di verità).

Poi c’è una preghiera, non soltanto accolta da Gesù, ma firmata da lui, e perciò garantita: il Padre nostro. Quando si prega, bisogna entrare nel Padre nostro ed essere sicuri che lo Spirito sta pregando in noi.

Chiedere: “Il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono”. Questo è il fulcro della preghiera: chiedere lo Spirito Santo. Ogni richiesta che si oppone allo Spirito, anche se espressa in forma di preghiera, non è ascoltata.

Ecco allora la preparazione necessaria alla preghiera: vedere se siamo in armonia con Gesù. Preghiere inutili o iniettate di vendetta, non sono in conformità con lo Spirito di Gesù, che indica di “pregare per i nemici”.

L’abitudine di saperci e di sentirci “strumenti” dello Spirito che prega in noi, è un entrare felici nella preghiera. È questa un’abitudine che si acquista non con esercizi psichici di raccoglimento autoimposto, bensì con il “saperci” strumenti dello Spirito, dal momento che ci si accinge a pregare in qualsiasi situazione, nella liturgia o chiusi nella stanza, dove il Padre vede.

18.07.18