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Resistenza d’amore


    In molti settori si differenziano le prestazioni delle persone anziane da quelle delle persone giovani. Ma in un settore non corre nessuna differenza: in quello dell’amore di Dio. Dio continua ad amare e l’anziano continua ad amare Dio, se lo ha amato sempre, oppure comincia ad amare Dio, se prima l’aveva trascurato. E molto spesso l’amore a Dio dell’anziano è più intenso di quando lui stesso era giovane.

    Dicono che le Lettere di S. Giovanni (Parola di Dio!) siano state scritte durante la sua vecchiaia. Il tema più evidente di tali lettere è l’amore.

    È vero che in alcuni settori, l’anziano diventa bambino, bisognoso di cure affettuose. Anche ciò influisce nel suo bisogno d’amare e di essere amato. La debolezza crescente spinge a cercare (cercare non esigere!) l’amore. Però la stessa debolezza è un aprirsi naturalmente all’azione dello Spirito Santo. Nel vuoto della nostra debolezza si versa la forza dello Spirito. Il ringraziamento a Dio per ogni vuoto che si realizza nella nostra vita è come l’aratura benefica, che aspetta la semina dello Spirito.

    Molti sono i vuoti, per i quali ringraziare lo Spirito. Vuoti affettivi per incomprensione, violenza psichica e sociale (famiglia, colleghi, confratelli e consorelle…), vuoti intellettuali (memoria e capacità logiche…), vuoto fisici (malattie e indebolimenti), ecc.

    Ebbene anche i vuoti psichici, per quanto dolorosi, possono essere ricuperati e riciclati, se offerti alla dolce azione dello Spirito. E lo Spirito dentro questi vuoti allarga la nostra capacità e il nostro desiderio di amore.

     07.03.15