Paura d’amareÈ necessario per non affogare nell’inutile riportare tra noi, chiesa e società, famiglia e convento, l’amore. È urgente superare la paura di amare. L’amare che sa farsi piccolo tra i piccoli. Perché dalla nostra vita cristiana abbiamo esiliato l’amore? Forse per paura di diventare deboli? Come se fossimo forti. La debolezza si sposa anche al rifiuto di amare. Ricordo un episodio della mia vita. Stavo per pubblicare un libretto sull’amore. È strano notare, che esso era una raccolta di pensieri sull’amore, dovuti tutti agli scritti di S. Giovanni Crisostomo. Il Vescovo, per le mani del quale doveva passare ogni pubblicazione scritta o curata da un sacerdote, non concesse il nulla osta, con la chiara espressione: “Si parla già troppo di amore!”. Che cosa lui intendesse per amore, certamente non era il puro amore cristiano. Dell’amore si parla poco? Troppo? Il parlare è secondario davanti all’esigenza di amare davvero. Amare, non “fare all’amore” come stupidamente e forse blasfemamente si dice, per orpellare la miseria di coiti, spesso comprati e venduti senza amore. La pruderie di certe persone fa scambiare amore per genitalità (che può essere attuata – troppo spesso – senza amare). Gesù incita all’amore, iniziando dall’amore cristallino del Padre verso il Figlio Gesù e verso tutti noi suoi figli. Quell’amore cristallino del Padre che si condensa nello Spirito Santo. È vero: la paura d’amare, è paura di essere investiti e penetrati dallo Spirito Santo. È paura della dolcezza divina, paura di lasciarci andare a Dio, quasi temendo di perdere noi stessi. Invece proprio non amando perdiamo davvero ciò che siamo. 15.10.14
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