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Gesù Parola

La Quaresima ci sollecita ad accostare e ad abbracciare con più affetto il Vangelo, ossia Gesù fatto parola, che penetra in noi, in armonia con la penetrazione parallela, che è l’Eucarestia. Si tratta di un nuovo e continuo bagno nell’amore del Padre, che non trascura nessuna occasione, pur di farci percepire che è con noi. Il sapore di famiglia, che noi assaporiamo nel vivere giornalmente con le persone care, lo viviamo intensamente nel vivere in famiglia di Dio. Quel vivere intensamente la famiglia in Dio, che è produzione dello Spirito Santo.

Alla felicità del vivere la famiglia di Dio, durante questa Quaresima, affianco la lettura di un testo, che mi aiuta a convertirmi. La conversione a nuove intuizioni del Vangelo stesso. È come se quel testo realizzasse in me il Vangelo di Marco: “Convertitevi e credete al Vangelo!”.

È un dono del Padre quel testo, perché quasi a ogni pagina mi aiuta a svelare il Vangelo, che è lo “svelare Cristo in me” come mi sembra si esprima S. Paolo. È un testo che spreme dal Vangelo e dai testi del Nuovo Testamento fiocchi di luce e gusto di sapienza. E perciò mi aiuta a bere tutta la dolcezza divina che il Vangelo contiene: abbondanza di verità, come dice la Scrittura.

Allora nasce il desiderio, corredato di preghiera, di comunicare a più persone possibili la dolcezza di quel bagno. La Scrittura non è tale se solo chi la legge sente dolce il “naufragare nel suo mare” per dirla con Leopardi, ma deve anche sentirne la dolcezza dell’allagarlo a quanti si incontrano, quanto Gesù-Parola genera in me. La prima lettera di Giovanni è scritta con questo afflato: comunicare, affinché si completi la nostra gioia.

15.02.18