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Confidenza amicale di Dio


       Noi, cristiani abbiamo un dono unico, magnifico: Dio che si è confidato a noi, attraverso Gesù. È un dono sublime, e dobbiamo tenercelo molto caro.

La confidenza di Dio è la Scrittura del Nuovo Testamento. Già nel profetismo antico, vivente nel cuore di Israele, si intravvedevano alcuni raggi di quella luce totale, abbagliante, che si è scatenata in Gesù e negli scritti neotestamentari. Ma con Gesù si è svelato a noi il mistero di Dio, almeno per quel poco, che la fede può cogliere.

Soffriamo, in quanto Chiesa di Gesù (Gesù parla di “mia” chiesa), per quelli che si professano cristiani e trascurano di immettersi nella dolce atmosfera creata nel mondo dalla “Rivelazione”. Dio squadernato a noi, nell’indicarci il suo intimo: trinitario! Altre correnti filosofiche o religiose vedono il vestito di Dio (la sua potenza, il suo splendore nella creazione), a noi è stato concesso di penetrare l’intimo di Dio, il suo cuore. Chi avrebbe mai detto che l’intimo di Dio è “trinità”? eppure, grazie a Gesù, noi lo sappiamo, noi per quanto povere creature.

Soffriamo, perché perfino i cristiani “snobbano” la confidenza trinitaria di Dio, del nostro Padre. Certamente è nostro godimento, che pure è godimento di Dio, conoscerlo per ciò che lui dice di essere.

Credere nella Trinità è anche rendere felice Dio. Quale è il piacere di un nostro amico, se egli ci confida un suo segreto, e noi, non solo apprezziamo il suo confidarsi, ma lo ringraziamo per il dono della sua confidenza. Se si è confidato con noi, significa che voleva mettersi alla pari con noi, per renderci pari a lui, di quella parità che unisce le persone nel profondo.

“Vi ho chiamati (costituiti) amici, perché tutto ciò che il Padre ha rivelato a me, io l’ho rivelato a voi!”. Si tratta di un’autentica, dolce amicizia con Dio!

23.06.16