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Otri nuovi

Gesù oggi ci dice di versare il vino nuovo in otri nuovi. Purtroppo forse anche il vino nuovo dell’ultimo concilio ecumenico è stato versato almeno in parte nel vecchio otre del codice di diritto canonico, e così il vino si è guastato e gli otri si sono resi inservibili.

La parole e la vita di Gesù, lo sposo presente sempre nella chiesa, sono la novità perenne, mai esaurita, nella chiesa, e, quindi nel mondo, del quale la chiesa di Dio (corpo palpitante di Gesù) è parte ed anima.

Anche in noi Gesù è il vino nuovo. Noi lo accogliamo con la vecchia mentalità, anche religiosa, o con l’apertura fiduciosa, intrisa di novità? Qualcuno si rifugia nel dire che lui non ce la fa, che non possiede le capacità dei santi. Scusa ridicola.

Noi siamo forniti, fin dalla nascita, della capacità di accogliere Gesù. Siamo creati da Dio per Dio. Fin dal concepimento nostro, Dio che ci ha creati per godere totalmente Dio, ci ha dotati di tutte le energie, atte a ricevere Dio.

Se Dio ci crea per entrare in unione di amore con lui, ha inserito in noi, come dotazione costitutiva, tutto ciò che è necessario, affinché noi con la nostra fede e con il nostro amore aderissimo al suo amore. La nostra natura è forgiata in modo tale da possedere tutte le energie per corrispondere alle esigenze di amore di Dio.

L’ otre nuovo, necessario ad accogliere il vino nuovo, è già pronto nel nostro magazzino interiore. Come ci raggiunge la Parola di Gesù, lo Spirito desta l’otre nuovo, che corrisponda al vino nuovo. Perciò non scuse o fughe, ma gioia e ringraziamento.

20.01.14