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Nella selva delle informazioni

Libri e giornali sono zeppi di informazioni sull’Italia, sul mondo, e sul Vaticano e la Chiesa cattolica. Entrare in questa pletora di informazioni, si resta sbigottiti. Allora si affaccia la necessità di selezionare una sola corrente informativa, per sentirci meno dispersi. Nasce così la “devozione” a un unico giornale o a un’unica televisione. Quasi una cura contro il frastornamento.

Il nostro riferirci ostinatamente al Vangelo, è forse causato dal bisogno di sfuggire al frastuono?

Senz’altro l’orientarsi verso il Vangelo può conseguire anche lo scopo di farci nuotare sicuri nel multiforme mare delle informazioni. Ma non è tutto qui.
Perché il Vangelo non è semplicemente un’agenzia di informazioni, affiancata a mille altre agenzie. Il Vangelo produce vita, quella vita che altre “informazioni” sono incapaci di produrre.

Il Vangelo non è una semplice informazione, ma è una vita capace perfino di vivificare e di illuminare tutte le altre informazioni, anche nel tempo ricco di internet. Il Vangelo è la guida sicura per vivere lavorando, godendo e soffrendo sereni, nella certezza che questa serenità si trasformerà in gioia piena, quando prenderemo contatto pieno con Gesù, dopo il contatto con lui nel Vangelo e nell’Eucarestia.

Quando ci “rifugiamo” nel Vangelo, non è per scappare dal mondo, ma per essere più addentro nel mondo, scoprendone i valori più nascosti, eppure essenziali. Il Vangelo ci fa essere come Gesù, il quale si immergeva nella preghiera al Padre, per poi aver più forza nel suo agire tra gli uomini. Anche il Vangelo ci rilancia nel pieno del vivere.

12.06.14