CategorieLa visita al Vangelo, è analoga alle visite turistiche. Una categoria di turisti vede solamente. E poi, dopo aver fotografato (oggi è di regola fotografare ciò che si vede, altrimenti… ci si dimentica), essi sanno dire a tutti: “Ho visto il Colosseo, ho visto S. Pietro, ho visto S. Maria del Fiore, ho visto…” e sciorinare una litania di monumenti, anche per l’ambizione di dimostrare che hanno viaggiato ( e che hanno il denaro per viaggiare). Se gli si chiede “Che cosa hai visto?” , non sanno fare altro che ripetere nomi di città e di monumenti. Una seconda categoria di turisti, meno numerosa, è costituita da quelli che ricordano di meno, ma si fermano a interessarsi di ciò che visitano: epoca, autore, scopo, stile, significato ecc. Sono i turisti che, guardando, si interessano a ciò che vedono. Una terza categoria vede, si interessa, e poi entra nell’anima del monumento, lo sente sempre vivo, ne raccoglie il significato umano e storico. Per costoro il monumento è ancora vivo e parlante. Mi sembra che ci siano tre categorie di persona che accostano il Vangelo. La prima categoria legge, come si legge un libro qualsiasi, apprendendo la narrazione dei fatti e delle parole. La seconda si ferma a scoprire i significati, umani e di fede, inclusi nella narrazione, e li scruta con un’attenzione che non s’arresta. La terza categoria vede la narrazione quale materia viva, vi si immerge e la vive come carne della propria carne: Gesù è vivo. GCM 25.04.14
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