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Spada della parola

Nella lettera agli Efesini, troviamo scritto che, nell’indossare l’armatura adatta alla lotta con Dio, dobbiamo impugnare la spada. E poi specifica: che è la Parola di Dio.

Sconfiggiamo il male, che ci assalta, con la Parola di Dio. La parola non è soltanto una difesa, ma è anche uno strumento offensivo: la spada.

È detto che la migliore difesa, è l’anticipo dell’offesa. Per restare con Dio nostro Padre, è necessario muoverci. L’azione è la Parola di Dio.

Dopo il Concilio di Trento, nell’ambiente cattolico lentamente si impose la preminenza della teologia ispirata alle decisioni dottrinali del Concilio. Intanto si smarriva lentamente la priorità della Bibbia.

Noi, da bambini, dovevamo imparare a memoria le risposte del catechismo, e non udivamo quasi mai le parole del Vangelo. In non poche realtà catechistiche neppure oggi si procede, partendo dal Vangelo e dalla Bibbia.

Perfino quando io ero in seminario, ci veniva sottratta la lettura del Vangelo, mentre infierivano catechismi e libri di spiritualità (quale? senza Vangelo!) e agiografie. Sembrava ci fosse un terrore del Vangelo. Perché? Forse anche perché i nostri “formatori”, non lo conoscevano.

Oggi la Bibbia corre tranquillamente nelle mani di tutti coloro, che se ne interessano, e non hanno un senso di compassione per noi, che non ebbimo il dono del Vangelo da bambini (tranne la lettura in latino di qualche brano durante la Messa)

Ma oggi, grazie a Dio, ci rifacciamo anche con la ripetizione assidua della lectio divina.

GCM  23.05.12