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Guida spirituale

Alcune persone, che frequentano Vangelo e sacramenti, cercano una “guida” spirituale, perché si ritrovano incerte nel loro cammino cristiano.

Credo che sia opportuno non scambiare una guida cristiana, con il guru, il maestro di yoga, il buddhista indicatore di metodi e altro. L’unica guida cristiana è Gesù. Nemmeno i santi, riconosciuti tali dall’istituzione ecclesiale, sono la guida, sebbene possano rappresentare esempi.

Il Vangelo infatti ci ha avvertiti una volta per sempre: “Voi non dovete essere costituiti maestri (rabbi); uno solo infatti è il vostro maestro; tutti voi invece siete fratelli” (Mt 23, 8)

Gesù è l’unica guida, l’unico pastore. “Maestro buono”: così l’appella il ricco che desidera sapere qual è il metodo per ereditare anche la vita eterna. Gesù gli rettifica: lascia perdere il “buono”, perché l’unico buono è Dio. Ma non gli contesta di aver detto “maestro”.

“Voi mi dite maestro e Signore, e dite la verità, perché tale sono”

Non capisco bene, con Gesù tanto esplicito, perché qualcuno cerca e qualcun altro dona, la “direzione spirituale”, quasi in un rapporto tra guidato e guida.
Gesù solo è maestro. A lui, è necessario arrivare per essere guidati. Quando Gesù spediva in avanscoperta i discepoli nei paesi, dove stava per entrare, non li mandava maestri, ma staffette che avvisavano.

Allora ecco il compito di ogni cristiano, a cui è richiesto di aiutare: indirizzare a Gesù, all’Eucarestia (grande scuola di amore), al Vangelo.

Ricordo un pastore evangelico che, quando era richiesto di qualche consiglio da suo figlio, prima lo invitava a leggere quella pagina della Scrittura, nella quale era esposto il tema suscitato dal figlio. Poi invitava il figlio a riguardare la stessa pagina in un colloquio con il padre.

GCM 02.02.13