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Senza Eucarestia vita impossibile

Mi è stato riferito da persona, la cui onestà non posso porre in dubbio, che durante l’omelia di una messa, il “predicatore” perorava la necessità di diminuire il numero delle messe e di favorire la “parola” a scapito dell’Eucarestia. Siamo entrati in una vicinanza dell’assurdo, quasi della follia. Servirsi di un incontro eucaristico per denigrare la frequenza e l’apertura all’Eucarestia stessa.

Perciò l’urgenza di affermare la forza e la necessità dell’Eucarestia, non è solo un ricordare il capitolo sesto di Giovanni, ma anche un ricupero delle facoltà mentali.

Si afferma l’urgenza della Parola a scapito dell’Eucarestia. E quando nello scorrere la parola (se di Vangelo si tratta!) che cosa si insegnerà nel leggere il capitolo sesto di Giovanni? Forse si riattuerà la posizione dei “discepoli” (cristiani di oggi?), i quali abbandonarono Gesù (oggi presente nell’Eucarestia) perché aveva usato un “linguaggio troppo ostico”.

Noi siamo spinti – dallo Spirito di Dio, che avrebbe detto verità tutt’intera, secondo le parole di Gesù – ad aumentare il nostro amore all’Eucarestia, anche per controbilanciare ciò che qualcuno del clero sta dicendo, proponendo, perfino imponendo (che Dio li converta!).

Nella storia dei martiri si ricorda il martirio di quelle giovani, che non potevano vivere “sine dominico”, ossia senza l’incontro eucaristico, per continuare il quale, si opponevano alle “autorità” di allora.

L’incontro con Gesù Eucarestia, che è lo stesso nei giorni feriali e in quelli festivi, è necessità per noi pellegrini deboli e affamati.

23.04.18