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Pregare cristiano  

Molte infiltrazioni di ebraismo e di paganesimo permangono nella nostra liturgia.
Una di queste perle è incastonata anche nell’antifona d’ingresso di oggi, dove si legge: Il Verbo si è degnato di nascere.

Degnazione dove c’è amore. Si dice che l’incarnazione è un frutto dell’amore di Dio per noi uomini, sebbene peccatori. Il vero amore è degnazione, consono a un matrimonio morganatico?
Chi ama davvero non si sente sminuito quando ama, anzi chi ama si esalta nell’amare.

Perché la liturgia cristiana, sebbene debba molto alla preghiera della religione ebraica, non abbia ancora cristianizzato del tutto l’ebraismo, anche sulla scorta di Gesù che affermò: “Fu detto, ma io vi dico…”.?

La parabola del cosiddetto figliol prodigo, ossia del padre amante, non ha ancora purificato ed evangelizzato la preghiera cristiana. Il padre della parabola non si degna di perdonare, ma, perché ama, fa festa.

Chissà quanto tempo ancora deve passare, affinché tutta la liturgia cristiana, sia irrorata fin nelle midolla, dell’aria del “Padre nostro”?

Quanto tempo passerà, prima che dimentichiamo i salmi terrificanti, e manteniamo soltanto quelli carichi di amore e di confidenza, adatti all’amore di figli verso un Padre che ama davvero? Quando toglieranno dalle labbra di chi deve pregare da cristiano, quanto di cristiano non c’è?

05.01.2016