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La soglia 

Marco ce lo spiattella chiaramente: “Con molte parabole annunciava loro la Parola come potevano udire. Senza parabole non parlava ad essi; però, raccolto in un luogo, ai suoi discepoli schiariva ogni cosa” (Mc 4, 34).

La parabola è un movimento dinamico, non è la stazione di arrivo. Si può anche capire la parabola, senza raggiungere la verità.

La parabola di Gesù conduce fino alla soglia di casa. Nella vita di Gesù occupa molto del suo tempo, però Gesù non si ferma nella parabola: con chi desidera si inoltra nella “chiarificazione”.

Chi potrebbe pensare, restando nei termini della parabola, che essa adombra la parola di Dio? Essa può indicare la forza della vita, l'attenzione a non disperdere il seme, l'attenzione per un retto raccolto nella mietitura. Insomma la parabola potrebbe conchiudersi in se stessa.

Ma ecco Gesù, il vero autentico Maestro, che ci aiuta a superare la soglia, anzi talvolta ci spinge a fare il primo passo nell'entrare nella sua casa, che è l'unica verità.

Gesù si è impegnato a mandarci, dopo la sua risurrezione, lo Spirito Santo, che ci insegnerà ogni cosa. Quindi per il credente, le parabole non sono destinate a restare oscure. Gesù è con noi sino alla fine di questa realtà. È presente nella “sua” chiesa, dentro la quale ha depositato la sua verità. Infatti è  depositato perennemente nella chiesa, come Eucarestia, ossia nella sua realtà. E lui non soltanto è Maestro di verità, ma è la stessa verità (Io sono via, verità, vita). La Chiesa è piena della sua verità, in ogni credente. Paolo: istruitevi a vicenda.

14.06.15