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Preghiera: Dio parla


    La preghiera è composta sì dalle parole che rivolgiamo a Dio, ma la preghiera è anche ciò che Dio ci dice.

    La preghiera che ascolta. Tutti abbiamo incontrato una bella esperienza di dialogo durante la vita. Tutti abbiamo incontrato un amico intelligente. Quando lo incontravamo era un godimento sentirlo parlare. Lo stesso nostro ascoltare era un parlargli, un dirgli: “Ti chiedo di continuare, di parlare ancora”. E chi di noi non ha provato l’amore autentico verso una persona, il rimanere anche sempre in silenzio con la quale, ci batteva il cuore?

    La preghiera è prima di tutto amore. Sostare amando, ascoltare amando e anche parlare amando. Quando sentiamo che pregare è amare, anche le eventuali parole sgorgano irresistibilmente.

    “Signore, insegnaci a pregare!” – così chiedevano i discepoli di Gesù. E Gesù inizia con una espressione di affetto: “Padre!”. Ecco l’incipit della preghiera autentica, che si potrebbe arrestare anche soltanto a quel “Padre”. Il “Padre” è la sintonizzazione della nostra preghiera, il sapore di una presenza, che crea l’atmosfera di confidenza.

    Quando noi ci confidiamo con il Padre, allora si avvera la duplice confidenza: quella perenne del Padre con i figli, e quella del figlio con il Padre. La preghiera è fiducia reciproca, vivere sentendo l’eterna fiducia del Padre verso di noi, e il nostro abbandono al Padre, quell’abbandono al Padre, che Gesù traduceva: “Io faccio sempre la volontà del Padre”. Non esecuzione di ordini severi, ma semplice armonizzazione di intenti, nella reciprocità affettiva.

    03.04.15