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Pregare sempre


    Se esiste al mondo un’azione umana ininterrotta, alla quale possiamo rivolgerci sempre e dovunque, quella è proprio la preghiera.

    Ricordarci di nostro Padre e parlare con lui è possibile e facile in qualunque circostanza. Paolo ci esorta: pregate sempre, senza interruzione.

    Qualche persona che identifica il pregare con il recitare formule di preghiera, si trova facilmente a disagio davanti all’esortazione di S. Paolo. Forse dimenticano l’indicazione dello stesso Paolo, che scrive: “Offrite a Dio i vostri corpi, come sacrificio”. Una vita offerta a Dio, è preghiera continua, perché essa è “sacrificio”, ossia trasformata in “cosa dedicata a Dio”.

    La nostra preghiera non cessa, non soltanto perché siamo “offerti a Dio”, ma ancor più, perché Dio è “offerto a noi”.

    Arriva, per molti, il tempo della “demenza senile” o quello dello Alzheimer, quando il nostro pregare cosciente diventa impossibile. E allora resta una vita inutile anche perché priva di preghiera? E perché continuare una vita, nella quale l’unica attività sempre possibile non si può più compiere?

    Paolo ci dona la risposta: “In voi prega sempre lo Spirito con palpiti intraducibili”. E la preghiera dello Spirito in noi è perenne. Perciò la nostra preghiera, che è preghiera dello Spirito, è perenne.

    Quindi preghiamo durante l’Alzheimer, quando dormiamo (“io dormo e il mio cuore è sveglio”: dice la Scrittura). Però, nelle nostre preghiere si attuano anche altre pause. Sono le pause delle “distrazioni”, per le quali molti si affliggono. Distrazioni involontarie… e intanto lo Spirito continua a pregare in noi…

    29.03.15