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Fronzoli e Messa

Osservavo il comportamento dei presenti quando si intende “abbellire” una Messa con musiche orchestrali e con canti estranei alla Messa. La gente è attenta agli esecutori, guarda cori e orchestra, e si ricorda della Messa soltanto quando la musica cessa. Manca la partecipazione all’essenza.

Un po’ come l’attenzione ai soprammobili o ai centrini, in un ambiente destinato a biblioteca oppure a conservazione di abiti più o meno sacri. La musica operistica in chiesa si adatta ai cuscini o ai centrini, ma non serve alla preghiera.

Capisco quando nel ‘700 Mozart componeva musiche di opere adibite forzosamente al culto. Ma allora la Messa serviva al Principe-vescovo per affermare la propria grandezza e donare ai sudditi quel po’ di “circenses”, oltre il “panem”, per tenere domata la popolazione, riservando ai nobili, però,  concerti e spettacoli.

Ma oggi non è così. La gente sa e può recarsi ai concerti, quando lo vuole.

Nella Messa cattolica spesso le orchestre eseguono brani di Bach, composti per gli Uffici protestanti. Non che si debba esorcizzare le profonde musiche di Bach. Ma in una Messa esse sono fuori posto.

Lo stesso Bach - antesignano di un certo ecumenismo - aveva due filoni di musiche religiose: Messe cattoliche e culti protestanti. Ed è interessante notare che nelle musiche per le Messe cattoliche non teneva conto della partecipazione attiva dei presenti, mentre nel culto protestante questa partecipazione era accolta soprattutto durante i corali.

La Messa partecipata, è il modo di far sì che tutti i presenti santifichino.

GCM 14.04.14