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Eucarestia giornaliera

Ogni giorno nell’Eucarestia si sbracia la nostra fede. Si sbracia, non si rispolvera. Fa emergere il calore perenne della nostra fede. Mentre il rispolverare è un ripulire le cose immobili e fredde, lo sbraciare è risuscitare il calore del fuoco.

Fede non tanto in ciò che si pensa, quanto piuttosto in ciò che si ama.

Ogni giorno, come il sorgere del sole, l’ Eucarestia è luce, sentiero che s’illumina, dopo la nebbia notturna. Ecco riappare il sentiero più dritto, ecco la forza per percorrerlo più leggeri.

Dal fondo di noi sorge la speranza, perché ancora una volta invade la certezza: Gesù è in noi, animatore di gioia, stimolatore di bontà. In noi Dio ha seminato il bene e la fiducia da sempre (il Padre nella Trinità ci ha creati), e spetta all’Eucarestia sommuovere dal fondo la speranza e la fede.

L’Eucarestia quotidiana segna, davvero, ogni mattina, la sveglia per agire e per amare. Amare sempre e già coloro  che fanno Eucarestia con noi.

È detta “viatico”. Infatti il nostro camminare nel lavoro quotidiano, spesso si riduce a uno strisciare, attraverso i doveri quotidiani fino a sera. Ma ecco Gesù che ci dà una scossa, e anche i sentieri più scoscesi o più insignificanti, si trasformano in un invito a sorridere, tanto che l’azione più banale diventa stupenda.

Viatico nel camminare della giornata e della vita. L’Eucarestia semplice, durante la quale Dio ci parla, e la sua voce ritorna all’orecchio, come rassicurazione, e affetto che accompagna. L’Eucarestia semplice, dove l’Eterno, fatto pane, si confonde con questo nostro corpo, che si sente divinizzato.

09.04.14