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Comunione

Omogeneizzazione o comunione? Unico schema o unica armonia? La comunione è rispetto e condivisione. La Chiesa non è un esercito, ma un’unione di cuori. La stessa fede non è asserzione di un’unica affermazione, ma reciproco arricchimento dei molti volti di Dio e di Cristo. Ricchezza, non appiattimento.

La comunione presuppone persone mature. La giustapposizione obbediente e sottomessa, esige immaturità spirituale. Tutt’altra cosa dell’infanzia spirituale.

Comunicare in Gesù, non si identifica con il mero e spoglio e freddo comunicare. Essa è partecipazione al Dio unitrino, che è ricco delle stesse relazioni intratrinitarie.

Educarci alla comunione è educarci all’apertura, al superamento delle dogane spirituali, delle quali ciascuno di noi è molto geloso. Comunione non è solamente comunicare, ma offrirci ed essere sempre accoglienti all’offerta degli altri.

Nella comunione si esaltano i carismi. Nell’uniformità i carismi si soffocano e si estinguono. Le leggi tendono a ridurre tutto a uniformità. Lo Spirito, che è amore e comunione, tende al riconoscimento dei carismi.

La comunione nella Chiesa, è semplicemente la comunione eucaristica in azione autentica e corretta nel vivere quotidiano, personale e comunitario. La comunione eucaristica è la continua apertura di Dio al mondo. L’Eucarestia è la porta della Trinità, perché Gesù è lo squadernarsi di Dio all’uomo.

Senza Eucarestia non c’è comunione; senza comunione non c’è Chiesa; senza Chiesa non c’è umanità. L’umanità tutta è unita, grazie a Dio che unisce, grazie quindi alla Chiesa, sorretta, alimentata e aperta al mondo dall’Eucarestia, che fa della Chiesa la comunione.

GCM 29.07.13