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Che cosa chiedere

Nei Vangeli scritti, parecchie volte leggiamo la richiesta di Gesù a molta discrezione, se non addirittura al silenzio, dopo aver guarito qualche malato o, come l’episodio di Giairo, dopo aver risuscitato il morto.

Anche in questi episodi, e in altri, Gesù aveva riversato sugli altri il risultato dell’evento: “La tua fede ti ha guarito”.

Invece la sua propaganda della verità, egli voleva si divulgasse, e, per essere meglio udito, adibiva qualche iniziativa, come quella di essere condotto con una barca un po’ distante da riva.

Due comportamenti diversi: larghezza alla profezia (l’annuncio del regno), discrezione negli eventi di guarigione. Decisamente il profeta sul taumaturgo.

Noi tendiamo a esaltare il taumaturgo sul profeta. E perdiamo l’armonia con Gesù, quanto più frequente è il nostro “Fammi grazia!” sul nostro “Dammi luce!”. Che poi il “Fammi grazia!” sul “Dammi luce!” ci mette nella condizione di sbagliarci chiedendo una grazia, che sbercia dalla traiettoria verso Gesù.

La verità aiuta anche a chidere il retto intervento di grazia.

Forse non si tratta di diminuire il “Fammi grazia!”, bensì di aumentare il “Dammi luce!”. Così anche la grazia richiesta sarà sempre indirizzata dalla luce.

Il pregare non è difficile. Preghiamo anche il pizzicagnolo affinché non ci passi cibi scaduti. Preghiamo chi abbiamo urtato chiedendogli scusa. Pregare Dio è ancor più facile, perché lui dona le cose giuste a chi le chiede

04.02.14