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Braccia di chiesa

Un modo per saggiare il valore mistico di una chiesa, è accorgersi di essere avvolti da essa, appena vi si entra. Sentirci abbracciati dal senso di serenità che la chiesa emana. Quando invece si entra in una chiesa e si è oppressi dal peso di pareti piene di quadri e dai tetti quasi incombenti, o, al contrario, ci si sente persi nella troppa vastità, allora quello è un edificio anche splendido, ma non un accogliente luogo di raduno per il richiamo dello Spirito.

L’accoglienza delle persone e dell’ambiente denota la presenza tattile dello Spirito. Una chiesa deve ripetere quel “Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed appesantiti, e io vi ristorerò”. Se a una chiesa manca questa impronta di Gesù, non risponde al progetto per il quale è stata costruita... dalla pietà dei credenti.

Si capisce che questo sentirci avvolti non è percepito da chi fa una visita turistica, spinto da curiosità, non dal bisogno di Dio e di preghiera.

Per sentirci accolti, è necessario anche abbandonarci con confidenza al luogo. Vedo troppe persone, che entrano in fretta soprattutto quando devono fare la Messa. Entrano in fretta, borbottano preghiere in fretta ed escono in fretta prima ancora che la Messa finisca. Per loro, la chiesa scotta.

Lasciarci abbracciare dal “luogo di Dio” è una parte del nostro lasciarci abbracciare da Dio. Nel vero edificio cristiano, quand’è accogliente, si è infiltrato qualche cosa di Dio.

GCM 24.04.13