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Assieme, preghiamo - 1

Forse abbiamo smarrito il senso del valore della nostra preghiera. Non tanto della “mia” preghiera, quanto della preghiera “nostra”.

Noi, occidentali, siamo abituati a dar molto valore alla preghiera individuale. La stessa nostra cultura, che è passata dalla famiglia patriarcale alla casa cellulare, moltiplicando le case (e con esse i furti), ci rinchiude nella preghiera individuale.

Anche Gesù valorizzava la preghiera individuale. Egli si ritirava, solo, in un luogo a pregare. E indicava di pregare dentro la propria stanza, dove Dio vede ciò che è nascosto.

Eppure, quando i credenti in Gesù, dopo la Risurrezione, si pongono in preghiera, è frequente la preghiera comune, come testimonia la storia degli Apostoli.

Il giorno di Pentecoste, gli Apostoli con Maria, pregano assieme.

Dopo il culto ufficiale ebraico, i cristiani si uniscono nelle case per l’Eucarestia.

Quando Pietro è catturato e fatto prigioniero, è tutta la Chiesa che prega per lui. Ed egli è liberato dall’angelo.

Sembra di notare che, dopo la Risurrezione, i credenti prendano coscienza della forza emanante dalla preghiera della Chiesa riunita.

Oggi alcuni, anche durante la Messa, recitano le preghiere personali, alle quali si sono comunque impegnati. Non sospettano neppure che il valore della preghiera durante la Messa dipende dall’essere uniti nello Spirito Santo.

E, durante la Messa, la preghiera è avvalorata dalla partecipazione di tutti.

“Pregiamo!” è l’invito a unire le preghiere non solo a Gesù e in Gesù, ma anche tra noi! 

GCM 23.04.14