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Vaste vedute

Odo più di qualche persona, che si definisce “di vaste vedute”. La loro convinzione nasce dal fatto che pretendono di rompere i lineamenti morali, per deragliare. Anche i treni deragliati sono di vaste vedute, e s’arrestano in conseguenza del loro abbandono dei binari.

Ho osservato che le persone di vaste vedute si “allargano” soprattutto nel settore genitale. E’ di vaste vedute chi frequenta l’amante o le/gli amanti oltre la moglie o il marito. E’ di vaste vedute chi approva le svolte innaturali della sessualità, chi nega il valore del matrimonio, o crede matrimonio ciò che matrimonio non è. E’ di vaste vedute chi divorzia per il quinto matrimonio.

Le vaste vedute sono quelle che scelgono l’astuzia imbrogliona invece dell’onestà, quelle che reclamano il posto politico per nascondere le proprie mascalzonate e per perpetrarne delle altre impunemente.

Tutto questo, e altro, abbassarsi moralmente, ha per denominatore comune “vaste vedute”.

La mia impressione, da inesperto scalatore, è che più salgo in alto, più il mio sguardo spazia lontano. L’orizzonte si allarga e lo sguardo raggiunge panorami  nuovi, non trascurando la visuale ristretta del piano.

La visione si fa vasta, non senza ma oltre la visione ristretta.

Moralmente è di vaste vedute non il diventare nani ma giganti. E’ capace di autentiche vaste vedute, chi non teme le altezze, sebbene sia faticoso, e talvolta doloroso, raggiungerle.

GCM 22.07.11, pubblicato 12.11.11