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Il mezzo

Nella storia gli eccessi estremi si sono spesso succeduti. A un senso di libertà sbocciato dopo la prima guerra mondiale è succeduto il fascismo. Dopo un periodo di tirannia è scoppiato un periodo di sfrenatezza.

Oggi, tra l’altro, si vive e si opera un periodo di sfrenatezza sessuale, dopo un periodo di soppressione del sesso.
Dalla sessuofobia alla sessuomania, tanto che molte persone non si sentono in armonia con la “libertà” corrente se non esercitano qualche “licenza” sessuale.

E’ il pendolo irrefrenabile della storia.

Il curioso si avvera quando coloro che celebrano la nuova libertà sessuale, sono gli stessi che fanno gli scandolezzati per la pedofilia clericale. Fossero castigati e casti, ma sono i nuovi sacerdoti di Venere; se i sacerdoti di Cristo si alleano a quelli di Venere, anziché godere dell’ aumento delle proprie schiere, essi imprecano e sbeffeggiano.

D’altronde, quando una persona esercita il sarcasmo, non è tranquilla in sé.

Non so se noi vedremo la fine della risacca. Ma questa ci sarà, perché sempre nella storia il movimento pendolare finisce, per lasciare un po’ di spazio all’equilibrio. Avviene nella vita di tutti, quando si ascolta il cuore più che le passioni, il calore più degli stati roventi o glaciali.

Non è facile il medio vivere, senza picchi altissimi o bassissimi. Mentre l’amore di Dio permette vette eccelse, la povera virtù umana sta proprio nel mezzo. Non solo la virtù personale, ma anche quella collettiva, ossia la tranquillità sociale.

GCM 29.10.10. pubblicato 09.01.11