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Paura di Dio

La frase latina è arcinota: timor fecit deos ( la paura ha creato gli dei). La paura dunque sarebbe la fonte della fede negli dei, nel divino. La paura che cerca scampo e protezione. Per l’autore di questa celeberrima frase la religione è un fatto che si spiega e si chiude dentro l’emozione degli uomini.

Oggi la frase si inverte: la paura fa negare Dio. La paura per il comportamento etico, reclamato dal Dio cristiano, tanto etico da essere dichiarato il Dio giusto, anzi la giustizia.

La paura per le perdita della libertà, facilmente scambiata con il libertarismo del capriccio: il capriccio sessuale, espressivo, economico, sociale. Libertarismo che un Dio giusto non approva.

La paura di essere serrati nelle chele di una religione, di un retto ragionare filosofico e... forse tecnico.

La paura di dover essere buoni e onesti ricorre alla negazione di Dio.

La fede è stimolata dall’amore, l’ateismo è nutrito di paure.

Paure nascoste sotto l’orpello della razionalità, sotto la menzogna, contrabbandata come dignità umana.

Tutte le paure si nascondono dietro un’infinità di scuse, apparenti motivi che fanno sorridere, perfino chi li accampa.

Paura di Dio. Paura di un Dio cristiano, falsamente rappresentato dai potenti religiosi (e politici) come il dio tremendo della vendetta, che contraffà il Dio della rettitudine.

La paura genera frustrazioni. La frustrazione produce aggressività, l’aggressività è madre della bestemmia. La bestemmia è la veste becera dell’aggressività, mentre l’ateismo è un vestito pseudo-nobile.

La bestemmia è un ateismo volgare, mentre l’ateismo, specialmente quello scientifico, è una bestemmia elaborata.

GCM 25.06.10, pubblicato 27.09.10