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L’esplosione

L’Occidente è come la rana di Esopo: si è tanto gonfiato, che è vicino all’esplosione.

Un piccolo avvertimento ci è stato donato, con la crisi nella quale ci troviamo. Banche gonfiate, che sono esplose, trascinando nella rovina anche i risparmiatori (pochi) che non intendevano speculare.

In noi, occidentali, il superfluo è diventato necessario; l’optional diventa obbligatorio. Così si perde il senso del giusto e l’orientamento nell’esistenza.

Il lavoro gonfiato all’inverosimile predispone all’infarto. Il sesso esasperato genera la sterilità dei sentimenti, fino allo scambiare per amore (=dono di sé) l’ingordigia insoddisfatta dei genitali.

L’otre troppo pieno, crepa. Ma noi siamo abituati al cristallo, dimenticando l’otre. Eppure anche il bicchiere pieno, nel quale si versa ancora del vino, lo rifiuta, ed esso tracima e rovina la tovaglia.

L’Occidente non ha ancora imparato che, per non scoppiare, deve “dare il superfluo”, almeno, ai poveri.

Sì, la carità - emblema del cristiano - è anche l’igiene della ricchezza, affinché questa non si autolesioni. Il dono - come dice Paolo - genera l’uguaglianza tra poveri e ricchi, perché questi non scoppino per troppa sazietà.

La carità è la via, che può salvare l’Europa e l’Occidente dallo scoppiare. L’Occidente che produce beni per tutto il mondo. Infatti questa è la vocazione benedetta del ricco: completare con la carità la propria salvezza.

Il giovane ricco del Vangelo, voleva aggiungere nuova ricchezza, ossia ereditare anche la vita eterna. Gesù lo dissuade, indicandogli la via del dono: “Vendi, e poi dà ai poveri!”. Il giovane si allontanò triste.

La tristezza prima dell’esplosione, attende l’Occidente ricco... se non si converte.

GCM 22.11.09