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Anticorruzione

Oggi sembra che si svegli un sussulto di onestà. Si declama (per convinzione o per opportunismo elettorale?) la necessità che nelle liste elettorali ci siano persone oneste. Peccato che si presuppone onesto soltanto chi non abbia subito condanne per reati, commessi nei riguardi della pubblica amministrazione.

Il fariseismo si unisce all’opportunismo e ci indica il  carato di chi declama questo tipo di onestà, di non corruzione. Perché?

1- Perché l’onestà è ristretta al settore della pubblica amministrazione e, in essa, quasi all’unico settore del denaro. E chi si è fatto ricco frodando, con mene finanziarie o con l’appoggio della P2, con il sopprimere il povero, con il turlupinare i piccoli attraverso pubblicità e televisioni, ecc. quello è onesto?

2 - L’andazzo politico sta allargando le maglie della disonestà, coprendola sotto il mantello della libertà (dalla morale e dall’etica) o del libertarismo, fino a far diventare legge la immoralità. Adesso, che viene toccata la facciata di credibilità dei partiti, si grida contro la corruzione, dopo averla favorita in tutti i settori, sesso ed escort compresi. I padri del vizio, sono ovviamente uccisi dai propri figli. Come i padri di ogni rivoluzione, da Marat a Bakunin.

3 - La corruzione, nella quale ci troviamo e siamo ammorbati, è una conseguenza dell’aver sciolto la vita da ogni legame con la coscienza, e dall’aver slegata la coscienza da ogni legame con Dio. E’ inutile gridare al ladro, dopo averlo educato a rubare.

L’anticorruzione odierna è la nuova faccia di un certo fariseismo.

GCM 23.02.10