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Grazie, scienza!

Io sono riconoscente agli scienziati, anche a quelli che si proclamano atei. Non gli sono riconoscente per il loro ateismo, ma per la loro scienza.

L’ateismo, in uno scienziato è dovuto, almeno in parte, alla sua paura di non essere in linea con una certa filosofia, spesso di comodo. Molto comodo.

La scienza è il dono che il Verbo ha concesso all’uomo, per completare totalità della rivelazione. Dio ha donato il cosmo al Figlio Gesù, perché tutto è stato creato in vista di Gesù, seconda quanto ci insegna S. Paolo. Però il dono di Dio è sempre un dono immenso, perché commisurato con Lui, e della gloria di Dio il cosmo è segnato. Essendo immenso, è perciò arcano. I segreti di tale arcano sono riservati alla ricerca rivelatrice degli scienziati.

La rivelazione del mistero di Dio invisibile, è riservata – in quanto possibile – ai Profeti e a Gesù. A Gesù ci rivolgiamo continuamente per scoprire, giorno dopo giorno, con l’umiltà dello spirito, il meraviglioso seno di Dio, dal quale esce Gesù.

Di rimpetto alla rivelazione di Gesù, si pone la rivelazione della scienza, che ci svela le meraviglie dell’opera di Dio all’esterno di sé.

La rivelazione di Dio è unica, posta su due versanti, il visibile e l’invisibile. Se cresce l’uno, cresce anche l’altro. Un’unica gratitudine unisce le due rivelazioni. Io sono grato alla scienza, perché mi aiuta a scoprire Dio.

E sono triste per coloro che esaltano la scienza opponendola alla fede. Non sanno che diminuire la fede è diminuire anche la scienza, perché astraggono la scienza dall’unità profonda umana, che eleva sempre tutto l’uomo.

Riconoscenza per tutti gli scienziati, che ci rivelano la psiche umana e la grandiosità del cosmo. Riconoscenza e tristezza per gli scienziati che si proclamano atei.

31.12.08        GCM