Altri doni

Forse si tratta di ingiustizia. Infatti Gesù, contro un concetto sociale e politico, che dovrebbe indirizzare ai poveri il surplus (scandaloso) dei ricchi, afferma: “A chi ha sarà dato di più. A chi non ha sarà tolto anche ciò che ha”.

Se rammentiamo la parabola dei talenti, o quella delle dieci mine, è chiaro che il padrone aumenta la ricchezza di chi è riuscito ad avere di più. Si meravigliano coloro che gli fanno osservare: ”Ha già dieci talenti”.

Lo stesso Gesù aveva pur indicato di aiutare la gente povera. Per essa, in necessità, moltiplica prodigiosamente il pane.

Gesù è profeta. Tutti i profeti si sono opposti alle ingiustizie sociali.

A chi ha sarà dato. E’ questo un richiamo ad “avere ciò che si ha”. Ossia a sfruttare il denaro ricevuto dalla natura, che è un dono di Dio. Chi non valorizza ciò che ha, non può pretendere di ricevere dell’altro. Sulla base del nostro realizzare le nostre capacità, si impianta la nuova ricchezza. Una ricchezza, che non è “furto” dei beni degli altri, ma dono ulteriore di Dio.

Infatti a chi ha, “sarà dato”. Non è conquista o guadagno, ma ricezione di un dono ulteriore, allargamento delle proprie possibilità.

Troppe persone non possiedono ciò che hanno, perché lo dilapidano. Chi è sano, stravizia in alcool e droga. Chi ha cibo, lo sperpera o rigetta. Chi ha la mente preparata per la verità, la offusca con l’errore pretenzioso. Chi ha sesso, lo esaspera con la prostituzione o con il viagra. Insomma molti credono di avere e non hanno, perché sprecano le proprie risorse. A costoro sarà tolto (e se lo tolgono loro stessi) ciò che hanno.

L’avvertimento di Gesù è chiaro.

GCM 31.01.08