HOME

Home > Societa' RIPENSARE > Articoli 2006 > Unità

Unità

E’ un tema caro a tutti: unità nei conventi, nella chiesa, nelle famiglie, nello stato.

Purtroppo il modo di intendere e di praticare l’unità, non è per nulla unitario. E qui si inizia la necessità di chiarire.

C’è chi per essere “uno”, pretende di assorbire l’altro. E’ unità antropofagica.

Poi c’è l’unità che sottomette gli altri sotto un denominatore comune: è l’unità autoritaria da sistemi totalitari.

C’è l’unità del rifluire in una nuova sostanza unica, dove i due o i molti si perdono. E’ l’omogeneizzazione, che si trova talvolta anche negli eredi del brahamanesimo.

L’unità nell’incontro di due diversità riconosciute e rispettate, e capaci di unirsi, proprio in forza della diversità, come avviene nel matrimonio. E’ l’unità complementare.

E c’è l’unità più sublime, l’unità della Trinità in Dio, dove la distinzione è infinita, e l’unità, nel convergere delle diversità, è essa pure infinita.

Senza accettazione della diversità, perfino in Dio, le unità che si formano, sono difettose, illusorie, omogeneizzanti.

L’unità tra Oriente e Occidente non può essere intesa come una omogeneità inedita, dove le diversità si estinguono, per creare un terzo stato sincretico.

Nello sviluppo della mente umana, la crescita è segnata dall’accentuarsi della diversità. Si passa dalla sincresi primordiale all’analisi, e da questa alla sintesi, che non elimina le parti, ma le coordina in armonia nuova.

Se l’unità è un dono di Dio, essa non può essere che differenziata, trinitaria.

GCM 30.05.06