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Regressione

Noi credenti in Gesù ci sentiamo liberi dalla legge e immersi nella grazia. Il grande passo compiuto da Gesù a favore di ogni uomo, è stato quello di superare Mosè (legge) per entrare nella grazia: così è notato non solo in Paolo e in Giovanni, ma in tutti gli scritti del Nuovo Testamento e nella vita dei santi, uniti in comunione nella Chiesa di Gesù.

Dall’Illuminismo in poi notiamo una progressiva decadenza. Il tanto vantato Stato di Diritto, è un semplice ritorno alla legge e alle leggi (Costituzione e codici) come base della vita, sebbene sia un passo avanti riguardo all’assolutismo.

La differenza delle leggi nello Stato di Diritto dalla legge di Mosè, indica l’inferiorità dello Stato di Diritto di fronte alla legge di Mosè e anche di fronte al Corano. Mosè e Maometto indicavano Dio come prima fonte della legge. Lo Stato di Diritto indica l’uomo come fondatore della legge.

La caduta di valore è grave. Oggi poi si va facendo sempre più grave il soggettivismo individuale. Non solo l’uomo, attraverso un qualche contratto sociale, è fonte del Diritto, ma ciascun individuo si arroga la facoltà di creare lui stesso la legge personale per sé: è il precipitare nel pre-Mosè e nel pre-Maometto, in una landa di paganesimo.

Sotto questo aspetto, l’esclusione del nome di Dio dalla Costituzione Europea creata da uomini, è un atto di verità!

Il cristiano, soprattutto se giurista, che vive in uno Stato di Diritto, vede tutta la relatività della Legge. Non si sente suddito alla Legge, ma si serve della Legge, quando essa aiuta il bene comune. Davanti alla legge creata da uomini (civili o religiosi) egli prima di tutto vive la sua libertà nella grazia. E di questa irrora anche, all’occorrenza, le leggi.

GCM 17.02.06