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Adorazione della scienza

Anche tra persone che frequentano ancora la chiesa e che non vogliono perdere il contatto con Gesù che salva, corre una mentalità senza gerarchia: siamo nel pieno relativismo.

Mi parla angosciato un signore, il quale non sa come criticare la posizione di uno scienziato, che indica psicologicamente sana la posizione di una donna, che oltre alla propria famiglia sta creandosi una seconda famiglia fuori casa.

Questo signore sottolinea “è un noto e grande scienziato!”. E’ come se dicesse: “Il Vangelo, sì, va bene, dice una cosa; ma l’autorità di quest’altro scienziato ne afferma un’altra, con l’autorevolezza che gli deriva dalla scienza.”.

La nostra testa sembra aver smarrito la capacità critica che aiuta a distinguere il più grande dal più piccolo, ponendo ogni realtà, confusamente, sullo stesso piano.

Questo “noto e grande scienziato” di cui parla il signore è uno psicologo, che in questi frangenti va per la maggiore. Quanto durerà?

L’adorazione alla scienza è stata abbandonata da quasi la totalità degli scienziati.

La psicologia accademica e gli psicologi manovali, non ricordano le cantonate prese dalla psicologia, anche in un passato non lontano? La psicologia, come ogni altra scienza, è in continuo divenire, perciò non può essere eretta a sostegno definitivo.

Gesù è alquanto differente (e superiore) dalla scienza, perché partecipa di quel “ieri, oggi e nei secoli”.

In realtà quel signore aveva bisogno di assolutizzare uno psicologo, per sostenere la propria posizione...non salda.

GCM 03.02.06